Cosa ci fa una "non proprio amante della birra" nel primo brewpub (che per definizione è un locale in cui la birra viene prodotta artigianalmente nel proprio impianto di produzione) di Bari?
Ci mangia ovviamente!
Perché non solo il Bilabì produce, nel suo affascinante impianto a vista, diverse migliaia di litri di birra l'anno ma vanta una cucina che si è vista riconoscere l'onore della stella Foodies 2016, rientrando nell'eclettica guida redatta da Gambero Rosso, e qui un "mica pizza e fichi!" ci sta tutto.
Varcata la soglia, l'atmosfera del locale predispone subito alla rilassatezza ed al gioco, l'arredamento è divertente e molto più che vintage, presenta pezzi meravigliosi come le due sedie da barbiere poste all'ingresso (le ho adorate). Ad amplificare la sensazione di "distensione" che si avverte entrando, si uniscono i colori tenui, le luci "soffuse al punto giusto" ed i sorrisi che lo staff riserva a tutti gli avventori.
Il menù del Bilabì è quanto di più lontano ci possa essere da un classico menù da pub, propone fiori di zucca in pastella e flan tra gli antipasti, una serie di friselline gourmet (per l'appunto, non le classiche bruschette), una sezione dedicata ai prodotti caseari e poi taglieri, primi piatti, panini ed hamburger dagli abbinamenti particolarissimi.
Leggendolo tutto, dalla presentazione del progetto Bilabì all'ultima pagina, traspare la determinazione e la passione impiegata dai "sognatori" per rendere reale il primo brewpub barese, e traspare lo studio, la ricercatezza che, oltre all'amore particolare verso i prodotti stagionali, lo Chef Davide Panza con la sua brigata, investe in cucina per renderla unica.
Scegliere i piatti da ordinare è stato molto complicato ma ne siamo usciti grazie alla guida della mia fotografa ufficiale dal palato esigente, non nuova al menù.
La prima scelta è caduta sulle "Friselline con crema di rapa rossa, filetto lardellato, stracciatella, kiwi e branzino".
Si presentano splendide alla vista e sono squisite al palato.
Il fil rouge che lega gli ingredienti è la delicatezza, mangiando il tutto in un sol boccone si avverte il sapore agrodolce e la freschezza del kiwi che compensa la tendenza dolce della rapa rossa, la stracciatella avvolge il palato con il suo forte sapore di latte che trova nella sapidità del filetto lardellato l'equilibrio perfetto per dare un ulteriore spinta al sapore tondo del branzino.
Le "Friselline con crema di zucca, salmone affumicato, stracciatella e cavolo cappuccio".
Fanno ingolosire solo a guardarle, hanno carattere ed un gusto deciso, la dolcezza della crema di zucca con il gusto intenso della stracciatella crea un sodalizio perfetto con l'affumicatura del salmone che non risulta invadente, il tocco del cavolo cappuccio regala croccantezza e una nota pungente che sgrassa il palato dall'eccessiva cremosità degli altri ingredienti.
"Orwell" è una ciabatta di semola farcita con porchetta, caciocavallo Nobile, pomodori secchi, cipolla rossa e senape al miele. Sono un'amante dei panini, ne ho assaggiati di tutti i colori un po' ovunque, e posso affermare con certezza che questo, oltre ad avermi rubato il cuore con il suo nome, l'ha fatto con il suo gusto incredibile.
Saporito e godurioso, pur avendo un gusto molto complesso, per via degli ingredienti dalla forte personalità, non risulta eccessivo al palato, probabilmente il segreto risiede proprio nella senape al miele che con la sua dolcezza e leggera piccantezza equilibra tutti gli altri elementi.
"Grammo" è un panino all'olio farcito con hamburger (200 gr), caciocavallo Nobile, pomodori secchi, salame piccante e rape. Generoso nelle porzioni, inaspettatamente delicato nel gusto, ho riscontrato un sapore molto bilanciato senza eccessi, le rape si sono accordate alla sapidità dei pomodori secchi ed alla piccantezza del salame che con il caciocavallo hanno dato rotondità e all'hamburger.
Protagonisti assoluti, oltre l'alta qualità degli ingredienti utilizzati, la grande professionalità dello staff che ha effettuato un servizio veloce ed "alla mano".
Non potevo esimermi dall'assaggiare una birra "home made" quindi, curiosa come sono, ho assaggiato la birra stagionale che ha a che vedere con i fichi pugliesi, ora eviterei di scendere nel tecnico, ma all'olfatto ed al primo impatto col palato, ho davvero sentito un forte sentore fruttato e dolciastro tipico dei fichi.
Ci mangia ovviamente!
Perché non solo il Bilabì produce, nel suo affascinante impianto a vista, diverse migliaia di litri di birra l'anno ma vanta una cucina che si è vista riconoscere l'onore della stella Foodies 2016, rientrando nell'eclettica guida redatta da Gambero Rosso, e qui un "mica pizza e fichi!" ci sta tutto.
Varcata la soglia, l'atmosfera del locale predispone subito alla rilassatezza ed al gioco, l'arredamento è divertente e molto più che vintage, presenta pezzi meravigliosi come le due sedie da barbiere poste all'ingresso (le ho adorate). Ad amplificare la sensazione di "distensione" che si avverte entrando, si uniscono i colori tenui, le luci "soffuse al punto giusto" ed i sorrisi che lo staff riserva a tutti gli avventori.
Il menù del Bilabì è quanto di più lontano ci possa essere da un classico menù da pub, propone fiori di zucca in pastella e flan tra gli antipasti, una serie di friselline gourmet (per l'appunto, non le classiche bruschette), una sezione dedicata ai prodotti caseari e poi taglieri, primi piatti, panini ed hamburger dagli abbinamenti particolarissimi.
Leggendolo tutto, dalla presentazione del progetto Bilabì all'ultima pagina, traspare la determinazione e la passione impiegata dai "sognatori" per rendere reale il primo brewpub barese, e traspare lo studio, la ricercatezza che, oltre all'amore particolare verso i prodotti stagionali, lo Chef Davide Panza con la sua brigata, investe in cucina per renderla unica.
Scegliere i piatti da ordinare è stato molto complicato ma ne siamo usciti grazie alla guida della mia fotografa ufficiale dal palato esigente, non nuova al menù.
La prima scelta è caduta sulle "Friselline con crema di rapa rossa, filetto lardellato, stracciatella, kiwi e branzino".
Si presentano splendide alla vista e sono squisite al palato.
Il fil rouge che lega gli ingredienti è la delicatezza, mangiando il tutto in un sol boccone si avverte il sapore agrodolce e la freschezza del kiwi che compensa la tendenza dolce della rapa rossa, la stracciatella avvolge il palato con il suo forte sapore di latte che trova nella sapidità del filetto lardellato l'equilibrio perfetto per dare un ulteriore spinta al sapore tondo del branzino.
Le "Friselline con crema di zucca, salmone affumicato, stracciatella e cavolo cappuccio".
Fanno ingolosire solo a guardarle, hanno carattere ed un gusto deciso, la dolcezza della crema di zucca con il gusto intenso della stracciatella crea un sodalizio perfetto con l'affumicatura del salmone che non risulta invadente, il tocco del cavolo cappuccio regala croccantezza e una nota pungente che sgrassa il palato dall'eccessiva cremosità degli altri ingredienti.
"Orwell" è una ciabatta di semola farcita con porchetta, caciocavallo Nobile, pomodori secchi, cipolla rossa e senape al miele. Sono un'amante dei panini, ne ho assaggiati di tutti i colori un po' ovunque, e posso affermare con certezza che questo, oltre ad avermi rubato il cuore con il suo nome, l'ha fatto con il suo gusto incredibile.
Saporito e godurioso, pur avendo un gusto molto complesso, per via degli ingredienti dalla forte personalità, non risulta eccessivo al palato, probabilmente il segreto risiede proprio nella senape al miele che con la sua dolcezza e leggera piccantezza equilibra tutti gli altri elementi.
"Grammo" è un panino all'olio farcito con hamburger (200 gr), caciocavallo Nobile, pomodori secchi, salame piccante e rape. Generoso nelle porzioni, inaspettatamente delicato nel gusto, ho riscontrato un sapore molto bilanciato senza eccessi, le rape si sono accordate alla sapidità dei pomodori secchi ed alla piccantezza del salame che con il caciocavallo hanno dato rotondità e all'hamburger.
Protagonisti assoluti, oltre l'alta qualità degli ingredienti utilizzati, la grande professionalità dello staff che ha effettuato un servizio veloce ed "alla mano".
Non potevo esimermi dall'assaggiare una birra "home made" quindi, curiosa come sono, ho assaggiato la birra stagionale che ha a che vedere con i fichi pugliesi, ora eviterei di scendere nel tecnico, ma all'olfatto ed al primo impatto col palato, ho davvero sentito un forte sentore fruttato e dolciastro tipico dei fichi.
Come se tutto ciò non fosse fantastico già così, locale si trova in una zona tranquilla della città, in via Adolfo Omodeo n.12, facilmente raggiungibile e senza alcun problema di parcheggio, i coperti sono numerosi ma è sempre bene prenotare considerata l'affluenza.
Andarci è quasi obbligatorio, non solo per gli amanti delle birre artigianali, ma anche per i golosoni.
Andarci è quasi obbligatorio, non solo per gli amanti delle birre artigianali, ma anche per i golosoni.
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