Gustando lo "Schiticchio Vucciria", un piatto misto di preparazioni tipiche palermitane, che il solo pronunciarlo fa muovere le papille gustative e fa subito compagnia e condivisione.
Panelle, cazzilli di patate, crocchè di latte, sfincione, arancinette e focaccina maritata (pani cà meusa), rappresentano il trionfo del gusto e della tradizione in una sola portata.
Quando il piatto è arrivato in tavola mi si sono illuminati gli occhi, il profumo mi ha invasa e per prima cosa ho addentato la focaccina maritata, servita rigorosamente con una manciata di caciocavallo, la "meusa" è stata cotta alla perfezione tenera e burrosa, una vera delizia. La Caponata, ricca e corposa, ha appagato tutte le percezioni del gusto dalla dolcezza all'acidità, in un piatto apparentemente semplice ma con una struttura ed una preparazione complessa. I frittini, caldi e fragranti, sono stati la mia gioia, ottime le panelle, golose le arancinette e leggerissimi i crocchè di latte. Un piatto obbligatorio a mio avviso.
Lo "Schiticchio Bagheria" con la meravigliosa caponata barocca, le polpette di pesce spada al sugo e le sardi a' beccaficu, altro scorcio della tradizione gastronomica. Una caponata importante, preparata con le melanzane rigorosamente fritte, sedano, olive, cipolle, capperi, aceto di vino bianco, un pizzico di zucchero e lamelle di mandorle tostate; dal gusto corposo ed avvolgente con quel pizzico di agrodolce che non guasta mai. Le polpette di pesce spada al sugo, che hanno fatto innamorare Beppe, sono delicate per la loro leggerezza, ad ogni morso si sciolgono in bocca, ed inaspettatamente saporite in un equilibrio perfetto tra il pomodoro ed il pesce spada. Ne avremmo mangiate altre centomila!! Le sardi a' beccaficu hanno decisamente il gusto più particolare, di sicuro presentano una forte influenza araba, sono speziate e dolciastre con un forte sentore agrumato, sono farcite con pan grattato, aglio, prezzemolo, uva sultanina e pinoli, un piatto che merita assolutamente di essere assaggiato.
I due Schiticchi sono stati accompagnati da altre due preparazioni tipiche, la Focaccia Schietta e la focaccia Vecchia Palermo. Ho adorato la Focaccia Schietta, una pagnotta al sesamo farcita con ricotta di pecora e trucioli di caciocavallo, candida e e bianca come una vergine sposa, e di qui il suo nome Schietta (lo so, la foto non rende, ma vi assicuro che era bianca come una nuvola), un sapore dolciastro ed intenso bilanciato dalla sapidità del caciocavallo. La Focaccia Vecchia Palermo, dall'impasto molto sottile e fragrante, farcita con pomodori a fette, acciughe e caciocavallo, golosa e dal sapore deciso.
A concludere questa cena all'insegna della tradizione, sua maestà il Cannolo Siciliano, per il quale tutte le parole del mondo non basterebbero a descrivere la sua bontà.
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, la cornice di questa cena perfetta, è la meravigliosa piazza San Francesco d'Assisi, sulla quale si affaccia l'antichissima Basilica ed il palazzo storico che ospita dal 1834 la Focacceria in via Alessandro Paternosto 58.
Quando il piatto è arrivato in tavola mi si sono illuminati gli occhi, il profumo mi ha invasa e per prima cosa ho addentato la focaccina maritata, servita rigorosamente con una manciata di caciocavallo, la "meusa" è stata cotta alla perfezione tenera e burrosa, una vera delizia. La Caponata, ricca e corposa, ha appagato tutte le percezioni del gusto dalla dolcezza all'acidità, in un piatto apparentemente semplice ma con una struttura ed una preparazione complessa. I frittini, caldi e fragranti, sono stati la mia gioia, ottime le panelle, golose le arancinette e leggerissimi i crocchè di latte. Un piatto obbligatorio a mio avviso.
Lo "Schiticchio Bagheria" con la meravigliosa caponata barocca, le polpette di pesce spada al sugo e le sardi a' beccaficu, altro scorcio della tradizione gastronomica. Una caponata importante, preparata con le melanzane rigorosamente fritte, sedano, olive, cipolle, capperi, aceto di vino bianco, un pizzico di zucchero e lamelle di mandorle tostate; dal gusto corposo ed avvolgente con quel pizzico di agrodolce che non guasta mai. Le polpette di pesce spada al sugo, che hanno fatto innamorare Beppe, sono delicate per la loro leggerezza, ad ogni morso si sciolgono in bocca, ed inaspettatamente saporite in un equilibrio perfetto tra il pomodoro ed il pesce spada. Ne avremmo mangiate altre centomila!! Le sardi a' beccaficu hanno decisamente il gusto più particolare, di sicuro presentano una forte influenza araba, sono speziate e dolciastre con un forte sentore agrumato, sono farcite con pan grattato, aglio, prezzemolo, uva sultanina e pinoli, un piatto che merita assolutamente di essere assaggiato.
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A concludere questa cena all'insegna della tradizione, sua maestà il Cannolo Siciliano, per il quale tutte le parole del mondo non basterebbero a descrivere la sua bontà.
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, la cornice di questa cena perfetta, è la meravigliosa piazza San Francesco d'Assisi, sulla quale si affaccia l'antichissima Basilica ed il palazzo storico che ospita dal 1834 la Focacceria in via Alessandro Paternosto 58.
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