Dal Supersantos burger, l'hamburgeria gourmet che sorprende e diverte in una delle zone più belle del centro storico molfettese (si trova in Piazza Municipio 24), ad onor del vero ci ho già cenato qualche volta, sopratutto in compagnia degli amici di sempre, e questo perché è ormai un vero e proprio punto di riferimento per la città di Molfetta. Quando ci si domanda: "E che si fa stasera?", il Supersantos compare sempre tra le alternative e spesso la spunta.
In questa occasione però, ho potuto finalmente godere appieno dell'atmosfera del posto e scoprire cosa si cela dietro la facciata della "hamburgeria alla moda", cosa che ahimè non è sempre possibile in un'uscita di gruppo, c'è sempre qualcosa che non fila liscio come l'olio.
Location: ♥♥♥♥♥♥/10
Location: ♥♥♥♥♥♥/10
Seppur composto da due locali attigui, che svolgono le due attività di Food & Beverage separatamente, il Supersantos non vanta di tantissimi posti a sedere per cui è sempre bene prenotare prima, sopratutto se si ha l'intenzione di andarci in gruppo, in questa occasione io e Beppe siamo stati molto fortunati nell'aver trovato subito posto senza aver prenotato.
Varcata la soglia del locale che ha il "compito" di fare le magie con gli hamburger, si ha l'impressione di stare in una grande, meravigliosa cucina, sarà perché è completamente a vista, ma quasi ci si sente di "troppo", si ha paura di intralciare il lavoro degli chef, che è un vero piacere osservare dal di fuori. L'arredamento è minimale e piacevole, i toni sono freddi e il verde alle pareti riesce ad infondere calma, predisponendo alle chiacchiere.
Ciò che più mi ha stupita è stato il grande tavolo conviviale posto al centro della saletta, credo che in città sia il primo locale ad utilizzare questa formula innovativa che, oltre ad ottimizzare il poco spazio a disposizione, pone le basi per creare nuove conoscenze e perché no, amicizie, il cibo è il più grande aggregatore della storia dell'umanità, cosa c'è di meglio dello scambio di opinioni, su questo o quello, con perfetti sconosciuti?
Menù:♥♥♥♥♥♥♥♥/10
Varcata la soglia del locale che ha il "compito" di fare le magie con gli hamburger, si ha l'impressione di stare in una grande, meravigliosa cucina, sarà perché è completamente a vista, ma quasi ci si sente di "troppo", si ha paura di intralciare il lavoro degli chef, che è un vero piacere osservare dal di fuori. L'arredamento è minimale e piacevole, i toni sono freddi e il verde alle pareti riesce ad infondere calma, predisponendo alle chiacchiere.
Ciò che più mi ha stupita è stato il grande tavolo conviviale posto al centro della saletta, credo che in città sia il primo locale ad utilizzare questa formula innovativa che, oltre ad ottimizzare il poco spazio a disposizione, pone le basi per creare nuove conoscenze e perché no, amicizie, il cibo è il più grande aggregatore della storia dell'umanità, cosa c'è di meglio dello scambio di opinioni, su questo o quello, con perfetti sconosciuti?
Menù:♥♥♥♥♥♥♥♥/10
Il menù non prevede molti piatti quindi scegliere l'hamburger da addentare è un compito abbastanza semplice, di difficile c'è da decidere quale tipologia di carne utilizzare per valorizzare al meglio la farcitura, che non è mai poco elaborata, per fortuna vengono consigliate tre tipi di carne per agevolare il cliente. Approfittando delle special edition natalizie ancora presenti tra le proposte, ci siamo fiondati sul "Supersanta's" e sul "Nat Alino".
Ma procediamo con ordine, ad ingannare l'attesa per le portate principali, un mix di patate fritte, classiche e viola, accompagnate dalle salse mayo e ketchup homemade, la bontà delle patate viola è incredibile!
Il "(mio) Supersanta's": Pane classico, Hamburger 180 gr (capocollo), rape, uvetta in agrodolce, pomodoro al filo, pinoli, stracciatella, capocollo (Salumificio Santoro), olio al peperoncino. Accompagnato da un'insalatina di misticanza con albicocca secca, cantalupo, pecorino e salsa teryiaki.
L'hamburger cotto a puntino, succulento e godurioso, si lascia divorare con facilità ma ha un piccolo difetto nell'equilibrio del gusto.
La dolcezza dell'uvetta in agrodolce ben si combina con il picco "amaro" della rapa, preparata alla perfezione e con il sentore asprino del pomodoro che regala freschezza ad ogni morso, i pinoli danno quella nota tenace che rende piacevole la masticazione, la stracciatella avvolge il palato con la sua cremosità mentre il capocollo, forse penalizzato dalla ricchezza del gusto degli altri ingredienti, non trova la sua dimensione e viene quasi dimenticato come l'olio al peperoncino, troppo delicato rispetto alla complessità degli elementi. Ho amato l'insalata, fresca e dolciastra che ha aiutato a sgrassare il palato dopo quasi ogni morso.
Il "(di Beppe) Nat Alino": Pane speciale, Hamburger 180 gr (black angus), arachidi alla mentuccia, capocollo croccante, mayo alla zucca e curcuma, emmental, chicchi di melograno, lattuga. Accompagnato da un'insalatina di misticanza con arancia, feta, finocchio e dressing alla barbabietola.
Sembra un quadro vero? L'impiattamento è bello e invoglia l'assaggio.
Il burger in questo caso è stato un minuto in più sulla griglia ma questo non ha creato troppi problemi nella masticazione poiché la mayo alla zucca ed alla curcuma ha reso il tutto morbido e succoso oltre che saporito (è talmente buona che potrebbe creare dipendenza!). Ottime le arachidi alla mentuccia, che hanno reso croccante ogni morso e azzeccatissimi i chicchi di melograno, che con la loro freschezza hanno equilibrato la dolcezza dell'emmental e sapidità del capocollo croccante. Nel complesso un sapore molto più bilanciato rispetto al mio panino, anche qui l'insalatina è perfetta e ben condita.
Servizio: ♥♥♥♥♥♥♥/10
Lo staff numeroso, giovane e dinamico ha reso il servizio piacevole e con le giuste tempistiche, senza lunghe attese o intoppi. La brigata sa il fatto suo e lo dimostra ad ogni hamburger preparato.
Conto: ♥♥♥♥♥♥/10
Considerata l'alta qualità dei prodotti utilizzati, le dimensioni degli hamburger e le quantità di ingredienti che si ritrovano nella farcitura, il rapporto qualità/prezzo è sufficientemente giusto, non è un classico "panino" quindi ci sta che lo si paghi un filino di più.
Consigliato? Assolutamente si!
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