Un sabato sera in quel, della ridente cittadina, di Giovinazzo da "Il Brillo Parlante", un classico pub dall'ambiente "rustico" con pietre a vista, volte a botte, lanterne, arredi in legno e luci soffuse (forse un po' troppo).
Nel complesso molto carino e ben congegnato, è dotato di molto spazio quindi non è estenuante l'attesa per avere un posto a sedere.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzer9XqIPy2JeLbnZGHE8tUL_kJ7WfHZx-JaFiD30brypDZLnwQn-CeoemOwSpXcaEyjaIbUQmSwcyjkQNJHMK2pZD1fiJ9bK4xM-XbaRnDELMFCphALJH4lTJZcmPa5HalCENJ4_z-i4/s200/IMG_20170430_141543.jpg)
Ho adorato la prima pagina del menù, infatti l'ho fotografata, in cui è descritto come ha avuto inizio l'avventura del Brillo Parlante.
Lo staff è molto giovane e ben organizzato, i piatti presenti nel menù sono abbastanza innovativi, ho provato l'Edamer in carrozza al posto della solita mozzarella in carrozza e sono stata piacevolmente sorpresa dalla sezione degli hamburger che presenta delle proposte classiche ma anche degli abbinamenti "gourmet". Come ad esempio il Peperwood, con burger di angus, capocollo di martina franca, caciocavallo podolico e crema di peperoni e menta.
Una vera goduria per il mio palato, il burger, un filo troppo cotto (ma è questione di gusti), è ben condito e gustoso, si sposa benissimo con la crema di peperoni e menta e con il gusto deciso del caciocavallo podolico infine il tutto è bilanciato dalla sapidità, data dal capocollo. Ogni boccone, un'esplosione di gusto.
Sempre dal gusto equilibrato ma più delicato è il Petar Speckson: burger di angus, funghi cardoncelli, speck croccante, brie, rucola e pomodoro.
I burger sono accompagnati da un contorno di patatine fritte (doverose direi 😂).
E' un posto poco impegnativo ideale per una serata tranquilla, per gli amanti della birra, visto il corposo menù a queste dedicato, ma anche per una serata movimentata visto le numerose iniziative che accoglie, tra contest e live.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirWNp3C5pOy5hUPG-4BVVf-9yfOPa-PBtv_G67HxZunYWp8kSCxleaUa1qbCRgEtVwpqwimgtdorbWHm4dMIkRaAUgH81-oFk_x15pQ-qX6YKq9b0zCUEXV9x-ZSFVAQjK8hk4jy0jQrY/s200/IMG_20170430_141623.jpg)
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Ho adorato la prima pagina del menù, infatti l'ho fotografata, in cui è descritto come ha avuto inizio l'avventura del Brillo Parlante.
Lo staff è molto giovane e ben organizzato, i piatti presenti nel menù sono abbastanza innovativi, ho provato l'Edamer in carrozza al posto della solita mozzarella in carrozza e sono stata piacevolmente sorpresa dalla sezione degli hamburger che presenta delle proposte classiche ma anche degli abbinamenti "gourmet". Come ad esempio il Peperwood, con burger di angus, capocollo di martina franca, caciocavallo podolico e crema di peperoni e menta.
Una vera goduria per il mio palato, il burger, un filo troppo cotto (ma è questione di gusti), è ben condito e gustoso, si sposa benissimo con la crema di peperoni e menta e con il gusto deciso del caciocavallo podolico infine il tutto è bilanciato dalla sapidità, data dal capocollo. Ogni boccone, un'esplosione di gusto.
Sempre dal gusto equilibrato ma più delicato è il Petar Speckson: burger di angus, funghi cardoncelli, speck croccante, brie, rucola e pomodoro.
I burger sono accompagnati da un contorno di patatine fritte (doverose direi 😂).
E' un posto poco impegnativo ideale per una serata tranquilla, per gli amanti della birra, visto il corposo menù a queste dedicato, ma anche per una serata movimentata visto le numerose iniziative che accoglie, tra contest e live.
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