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Dal Cocola Bistrot, una cena a tema di "Pesce Povero"

"L'amor (per il cibo) che muove il sole e le altre stelle"... forse un tantino esagerato ma certo è che il cibo è condivisione, sfogo, attrazione, benessere, amore e passione. E la passione insieme al talento ed alla disciplina sono gli elementi che, come tempo fa mi ha detto la prof. di Economia Aziendale, sono necessari per il successo (chiaro che, io, non so deve abiti la disciplina), ed il successo è ciò che giovedì sera, due giovani food-blogger biscegliesi, Francesco e Antonio, mossi dalla passione per il cibo oltre che per il territorio, hanno ottenuto per il loro primo evento targato "Cibo, Vino & Cultura" in collaborazione con il Cocola Bistrot dello Chef Leonardo Ferrante, in cui ho ritrovato un ambiente rustico ed un'atmosfera familiare che mette subito a proprio agio.
Ovviamente non potevo esimermi dal partecipare a questa cena volta alla valorizzazione del nostro pescato, indegnamente definito "pesce povero" e del nostro territorio, in via generale, vista la particolare attenzione posta dagli organizzatori, nella scelta dei vini, dalla cantina biscegliese "Masseria Barone Melodia", e dallo Chef nell'usare prodotti locali per la preparazione dei piatti.
L'idea è stata quella di fare, delle alici e degli sgombri, gli elementi principali di un menù studiato e assemblato appositamente, la pratica è stata all'altezza dell'idea, dato l'ottimo risultato ottenuto.
Il menù, composto da cinque portate, ha avuto inizio con una Entree intitolata "pettolina del Poveretto su crema morbida e cipolla al Nero di Troia". L'impatto olfattivo è stato molto forte ed ha subito messo in moto le papille gustative, la cipolla al Nero di Troia, dolce e dalla buona masticabilità, equilibrata dalla crema morbida di formaggio fresco, ha reso il fritto delle pettole molto leggero al palato. La crocchè di patate ha regalato morbidezza mentre nella pettola "in nero" ha predominato il sapore intenso dell'alice. Un piatto decisamente riuscito e sapientemente abbinato al vino "Paladini", un bianco composto dal 40% Bombino Bianco e 60% Chardonnay, di grande freschezza e dai forti sentori fruttati.
"Hamburger di alici con insalata agrodolce di finocchi, arance e aceto balsamico Masseria Barone Melodia" un antipasto dall'aspetto semplice ma dal gusto particolarmente elaborato. Il sentore dell'anice tipico dei finocchi, spinto dal gusto acidulo dell'aceto balsamico e reso dolce dall'arancia (a mio avviso unica nota dolente visto la non stagionalità, però come si dice.. ci casca a pennello) bilanciano l'alice, freschissima, della quale ho adorato la panatura, leggera e gustosa. Riuscendo a mangiare tutti i componenti in un sol boccone, il risultato è un'esplosione di gusto. La salsa a completamento del piatto è passata inosservata al contrario del vino scelto in abbinamento, un bianco 100% Falanghina denominato "Ripalta" che si è presentato morbido al palato e dotato di forti sentori floreali e fruttati.
"Risotto, sgombro, burrata e limone". Di questo risotto indubbiamente ben eseguito, la sorpresa, è stata trovarci tranci di sgombro scottati, essenza di lampone e polvere di caffè in superficie, che hanno dato una spinta al gusto, altrimenti piuttosto delicato. Il caffè, per quanto leggerissimo, ha reso più completo il sapore del piatto conferendo un'idea di affumicatura che, come ho riferito allo Chef, "spacca".
"Baccalà scottato con fonduta di pecorino, sfilacci di peperone, pomodoro bruciato, cipollotto e polvere di caffè" molto gustoso e a mio avviso un filo troppo saporito. Il baccalà, precedentemente cotto al vapore, non ha perso la sua umidità, durante la scottatura, risultando molto morbido.
La scelta di abbinare pomodorini bruciati e peperoni cotti al forno si è rivelata molto azzeccata perché hanno conferito al piatto la giusta acidità. Personalmente ho adorato la fonduta, corposa e avvolgente, ha dato una marcia in più al baccalà. Il piatto è stato esaltato da un vino rosato, denominato "Rosapulia", che sin dal suo colore rubino chiaro, mi ha conquistata. Ben strutturato e asciutto al palato, è caratterizzato da un delicato sentore di fragola e da un sapore fresco e piacevolmente acidulo.
Come ogni cena che si rispetti, il dessert è d'obbligo ed ha concluso perfettamente questa carrellata di piatti gourmet, che hanno valorizzato egregiamente la "povera" materia prima, una "Creme" al cioccolato bianco (la mia passione) con gelato alla vaniglia e frutta. Sicuramente hanno contribuito alla buona riuscita dell'evento la gentilezza e la grande professionalità dello Staff del Cocola, sempre molto atteno alle esigenze dei commensali e pronto a dare chiarimenti sugli elementi del piatto mostrandosi sempre molto cordiale e preparato.
Francesco e Antonio sono stati ottimi padroni di casa, introducendo ogni piatto con una breve descrizione e istruendoci nell'assaggio del vino, ci hanno accompagnato in questo viaggio tra sapori familiari, ma rivisitati, che devono necessariamente diventare il nostro punto di forza, non resta che augurare che, questo, sia solo il primo di una lunga serie di eventi.

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